Ritorno
Il pensiero ovattato che macera il dubbio
il pensiero che cerca risposta,
la mente,
che vibra impotente al ricordo di lei.
Squarcio improvviso che lacera il buio,
la voce suadente, matura la vita,
richiama giustizia.
Il tempo che corre ritmato,
sfrenato presagio di nuova magia,
Il volto fatato di luce ricordi.
Le gesta gentili,
le nobil fattezze,
la mente coinvolta che sibila amore:
è soffio di vita
G.B.Zambelli
BREVE VITA, LUNGARNO
Lampioni riflessi in coriandoli d’acqua, riflesso di stelle nel cielo -sprofonda nel buio, pian piano, il suo azzurro. Scintilla la sera ed eterno in bellezza ti stendi, Lungarno, ignaro del grido che acuto riecheggia, a fianco lampeggia -intanto- sirena. Sarà che non puoi distrarti a guardare il dolore di un attimo in cuori sospesi tra il nulla o il restare. Va bene così, tu scorri all’eterno, sii specchio del cielo nell’acqua, e di luce. Voltiamoci noi a vedere la fragilità di chi muore -o la nostra, spiazzata, riflessa allo specchio? Chi siamo? E di chi? Lungarno, pur qui? E stasera? Beh, sì: pur qui sul Lungarno è breve la vita stasera.
L’Autunno della Vita
Infelice immagine di me distorta,
da mille inverecondi pensieri,
un turbinio di ovattate sensazioni,
corpo in altalenante vana attesa.
Guardo il mio volto in uno specchio
opaco, che riflette un’immagine
indefinita quasi a simulare nebbia.
Odio quello sguardo simulato e di cera.
Mi perseguitano odi di canti antichi,
di infelici pensieri di vita vissuta.
La mano tremolante e il sorriso spento,
si appresta ed è in arrivo la resa.
Vago sommerso da mille e uno pensieri,
strada facendo mi coglie l’illusione,
di aver vissuto attimi di vita eterna,
variopinta la gente che ho incontrato,
nella mia strada irta di spine e resto
solo a pensare al mio passato e piango
lacrime amare, sapendo dell’incertezza
del futuro anche se ora è già l’autunno.
L. Gibin