www.flickr.com/photos/sartoniflavio/7681684304/in/photostream….W il CANE:Grande Amico dell’Uomo nell’Anno di Grazia 2012 all’Apice del Gradimento Italiano..e al Centro Culturale DINO CAMPANA una sua Festa tra tanta Poesia ed ivi raccolti innumerevoli Carte a Memoria dell’Eccelso Poeta del ‘900..sullo scorcio intravedo, dalle austere finestre, il Verde Intenso della Romagna Granducale..addì 9 Agosto 2012..
Email a quattro zampe di Gianna Botti. Presentazione Giovedì 9 Agosto 2012 ore 21 presso Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” Via Castelnaudary 5.
Relatrice Silva GURIOLI Assessore alla Cultura del Comune di Marradi, Coordinamento e Lettura di Mirna Gentilini Presidente Centro Studi Campaniani, Presenziano le Autrice Gianna Botti e Mimì.
Il racconto Cuore Negato inserito nel presente email a QUATTRO ZAMPE ha ricevuto direttamente dalle mani di Dacia Maraini l’ambito premio Nazionale “Mara Cassigoli” come Primo Classificato.
“Due minuti mi son detta e sono state ore: Le doti narrative saltano agli occhi: stile pulito, scorrevole, appropriato, in una parola Buono. Il geniale sta nella rottura degli schemi, nei cambiamenti di tono, di ritmo. Passare dalle semplici quotidianità a quattro zampe all’energia della favola, del racconto, dell’episodio è cavalcare arcobaleni emozionali; vedere con gli occhi dell’anima è aprirsi all’emozione..un “Piccolo Principe” a quattro zampe, perché no!? DACIA MARAINI
PICCOLE GRANDI STORIE DEL MUGELLO
Fido (1941-9 giugno 1958[1]) è stato un cane meticcio vissuto a Luco del Mugello (nel comune di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze), divenuto famoso poiché, dopo la morte del padrone nel 1943, continuò a recarsi per circa quattordici anni, fino alla fine della propria vita, alla fermata dell’autobus, attendendo invano il suo ritorno.
Una sera di inverno del 1941, un uomo residente a Luco del Mugello, Carlo Soriani, operaio alle Fornaci Brunori[2] di Borgo San Lorenzo, trovò in un fosso un cucciolo di cane ferito. Ignorando a chi potesse appartenere, Soriani lo portò a casa e decise di adottarlo, attribuendogli il nome di Fido.
Una volta ristabilitosi, il cane si affezionò talmente al suo padrone che ogni mattina lo accompagnava da casa alla piazza centrale di Luco, dove Soriani avrebbe preso la corriera per Borgo San Lorenzo. Fido tornava quindi a casa, ma alla sera era di nuovo alla fermata della corriera, attendendo l’arrivo del padrone, che poi riaccompagnava a casa.
Il 30 dicembre 1943, in piena guerra, Borgo San Lorenzo fu oggetto di un violento bombardamento alleato: anche le Fornaci Brunori furono colpite e molti operai, tra cui Carlo Soriani, perirono.
La sera stessa, Fido si presentò come al solito alla fermata della corriera, ma ovviamente non vide scendere il proprio amato padrone.
Il fedelissimo animale non si perse d’animo e per i quattordici anni successivi (oltre 5000 volte)[3], fino al giorno della sua morte, si recò quotidianamente alla fermata, nella speranza, purtroppo vana, di veder scendere Soriani.
Colpito dalla straordinaria fedeltà di Fido, il sindaco di Borgo San Lorenzo gli conferì, il 9 novembre 1957, una medaglia d’oro, alla presenza di molti concittadini e della commossa vedova di Soriani. Nel medesimo anno, il Comune di Borgo San Lorenzo decise di omaggiare Fido con un monumento, collocato nella centrale Piazza Dante, ove si trova tutt’oggi.
Nello stesso periodo, Fido destò l’interesse mediatico italiano: le riviste Gente e Grand Hotel pubblicarono la storia del cane[4], che apparve anche in diversi cinegiornali dell’Istituto Luce[5][6][7].
Fido morì il 9 giugno 1958. La notizia fu diffusa al pubblico dal quotidiano fiorentino La Nazione con un titolo a quattro colonne[4]. Il 22 giugno, La Domenica del Corriere commemorò Fido con una commovente copertina firmata da Walter Molino, che ritrasse il cane in punto di morte sul ciglio della strada, con la corriera che ogni giorno attendeva sullo sfondo[8]. Per permettergli di ricongiungersi finalmente con il padrone, Fido fu sepolto all’esterno del cimitero comunale di Luco, ove riposavano le spoglie di Carlo Soriani[4][9].
Nell’immaginario collettivo, la sua storia richiamò quelle, molto simili, del cane giapponese HachikÅ e del cane statunitense Shep.
Nel 1957, il comune di Borgo San Lorenzo incaricò lo scultore sestese Salvatore Cipolla di realizzare un monumento in bronzo di Fido, a testimonianza di quell’esemplare storia di amore e fedeltà .
L’opera, nota come “Monumento al cane Fido”, fu collocata in Piazza Dante a Borgo San Lorenzo, accanto al Palazzo comunale, ed era costituita da un basamento in pietra, sovrastato da una statua in maiolica raffigurante il cane[10]. Sul basamento, campeggiava la dedica: “A FIDO, ESEMPIO DI FEDELTà€”[11].
Il monumento venne inaugurato alla presenza dello stesso Fido e della vedova di Carlo Soriani[10].
Pochi mesi dopo l’inaugurazione, tuttavia, la statua in maiolica venne distrutta nottetempo[10][9]. Il Comune decise, allora, di sostituirla con una in bronzo. Quest’ultima, collocata come la precedente sopra il basamento con la dedica, si trova tutt’oggi in Piazza Dante a Borgo San Lorenzo.