Un soffio di energia nella terra di Dino Campana.
L’energia degli sconfitti dalla vita ma non dalla memoria
Al Centro Studi “Dino Campana”di Marradi, sabato 20 febbraio Daniele Ferroni e Stefano Simoncelli, affiancati e supportati dall’amico poeta Giancarlo Sissa, hanno presentato
” Il collezionista di vetri”, immagini e poesie.
Le ragioni di questa presentazione stanno tutte nella lunga frequentazione dei nostri luoghi da parte del romagnolo Ferroni che ha trascinato fin quassù i suoi amici, travolti dall’energia che la stretta valle del Lamone diffonde nelle tracce di Campana, nei suoi boschi arcani e nelle sue acque cristalline.
Le foto di Ferroni ci parlano di un mondo contadino scomparso, fissato nel suo immobile abbandono, come dopo un disastro nucleare. Non è la nostalgia che anima queste fotografie di casolari, fienili e oggetti della quotidianità contadina. Il messaggio é un altro e scaturisce dal bisogno di fare un passaggio di testimone affinché la memoria non vada in oblio. E come ci insegna Umberto Eco, da poco scomparso, la memoria siamo noi e senza memoria semplicemente noi non esistiamo.
Le immagini di questi luoghi silenziosi ma carichi di ricordi di una dura storia di miseria e di lavoro ingrato, sono affiancate da parole, due linguaggi che si tengono per mano lungo la sottile linea della dimenticanza, dell’abisso del niente. E le parole sono quelle di Stefano Simoncelli che racconta la storia di un certo Donato Pocaterra, uno spostato, uno sconfitto, il cui nome é metafora del nostro presente dove tutto è incerto, precario, e l’emarginazione sociale sembra essere diventata una presenza costante e non un’emergenza.
Ma l’energia degli sconfitti, come sembrava essere anche Dino Campana, non può andare perduta, la nemesi storica incombe e incoraggia a non abbandonare il sentiero della scrittura e della poesia lirica di cui Campana fu un antesignano. Campana, sottolinea Giancarlo Sissa, l’amico-poeta che ha presentato l’opera di Ferroni e Simoncelli, ha cambiato il linguaggio della poesia contemporanea, liberandola dai lacci della metrica e della rima, influenzando fortemente tutta la poesia a venire. Lui, sconfitto dalla vita e dalla pazzia, ci ha lasciato la sua energia, allora dolorosa e reietta, oggi potente e positiva.
L’incontro con Ferroni, Simoncelli e Sissa e l’incanto del loro narrare e narrarsi, hanno polarizzato l’attenzione dei presenti a questa iniziativa del Centro Studi Dino Campana e della Biblioteca Comunale di Marradi. Un puzzle di immagini, vetri, parole, poesie, solo apparentemente slegate come libere meteore, si è andato così ricomponendo in un vortice di emozioni in cui tutto si è magicamente legato in un tessuto connettivo incastonato da gemme preziose.
Luisa Calderoni
referente della Biblioteca Comunale di Marradi