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Sulle tracce di Dante con Dino Campana è il tema del 136° genetliaco campaniano, evento
organizzato dal Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” con il patrocinio del Comune di Marradi che si terrà a Marradi venerdì 20 agosto 2021 ore 20.45 nella Corte delle Domenicane presso la sede
dell’Associazione, via Castalnaudary, 5 . La ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante è l‘occasione per approfondire i legami tra il “ghibellin fuggiasco” e il poeta vagabondo di Marradi, che dichiara apertamente di avere innestato nella propria poetica “la più viva sensibilità moderna nella linea della più pura tradizione italiana”. I riferimenti espliciti, i richiami, il lessico, i sintagmi e le reminiscenze dantesche( non solo della Divina Commedia, ma anche della Vita Nova), sono numerosi nell’opera di Dino Campana, ma il dantismo di fondo è dato dal modello archetipico del viaggio su cui si adagiano la trama e la struttura del libro. Una poesia che racconta un viaggio, un cammino “nello spazio”
“fuori del tempo” è una “poesia di movimento”.Una poesia che ha la sua massima esemplificazione
in Dante Alighieri e che Campana sente propria : “Riposo ora per l’ultima volta nella solitudine
della foresta. Dante la sua poesia di movimento, mi torna tutta in memoria. O pellegrino, o
pellegrini che pensosi andate !.” Di poesia di movimento nell’introduzione del suo libro L’Italia di Dante parla e cita Campana il prof. Giulio Ferroni, università La sapienza di Roma, che sarà ospite d’onore della serata con un intervento in diretta dal titolo: L’Appennino di Dante e di Campana. Il suo contributo dal titolo Sulla strada di Dante: una sfida al passato e al presente spicca anche nell’Appendice della terza edizione anastatica dall’originale del 1914 dei Canti Orfici, pubblicata per l’occasione in 500 copie numerate che sarà presentata da Mirna Gentilini, presidente dell’Associazione. Altro momento importante del programma del genetliaco è la proiezione di un video Spiriti danteschi in Dino Campana prodotto dal Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”. Leggono Dante e Campana rispettivamente Lorenza Guerrini e Carolina Pezzini. Riprese e realizzazione tecnica di Carlo Borean. Concluderà l’evento, coordinato dal Silvano Salvadori, membro del Consiglio direttivo del Centro Studi, una performance di teatro, danza e ingegneria teatrale intitolata Chimera. Co-produzione Coppelia Theatre, Teatro del Drago, Ravenna Festival. Progetto vincitore Bando Internazionale Giovani Artisti per Dante 2020. La genesi della Chimera viene rappresentata sulla scena e raccontata attraverso una selezione di testi tratti dai Canti Orfici e dagli Inediti del poeta. Quello che era nella mitologia un ibrido donna-animale diventa nella contemporaneità un ibrido donna- macchina, danzatrice-meccanismo ad esprimere la sintesi perfetta di quel binomio di scienza e poesia, creazione e distruzione che incarna appunto la chimera. Una serata da non perdere a cui si potrà partecipare previo appuntamento e comunque esibendo il green pass.
CHIMERA
L’ontogenesi di una Chimera raccontata attraverso i Canti Orfici e gli Inediti di Dino Campana.
La Performance di Teatro, danza e ingegneria Teatrale sarà presentata domani 20 agosto 2021 ore 20,45 nella Corte delle Domenicane
La genesi della Chimera viene rappresentata sulla scena e raccontata attraverso una selezione di testi tratti dai Canti Orfici e dagli Inediti del poeta Dino Campana. L’intensità dell’atmosfera sonora scandisce il percorso interiore e esteriore della Chimera in mutazione: tecniche di danza e teatro fisico vengono inserite in una drammaturgia volta a trasformare in immagini e metafore visuali i versi poetici. La figura umana da larva informe diventa donna, poi essere felino dotato di protesi meccaniche e artigli; infine raggiunge la forma completa di Chimera alata, senza tuttavia esaurire il mistero della propria identità. Il progetto si propone di indagare la leggendaria figura della Chimera, essere mostruoso della mitologia greca, etrusca e romana, mentre nel linguaggio comune la parola chimera ha assunto il significato di “desiderio irrealizzabile, illusione, sogno vano, utopia, assurdità. La ricerca sulla Chimera approda anche allo studio del personaggio della Sirena descritta da Dante nel canto XIX (versi 1-33) del Purgatorio. Nell’immaginario di Dante le sirene sono raffigurate come donne-uccello, giovani fanciulle dal corpo di rapace, le muse del mare che ammaliano col loro canto i naviganti: detentrici di un sapere sovrumano. Le Sirene incarnano quindi quella dualità che caratterizza da sempre i “cercatori di conoscenza” come Dante, Campana, Ulisse.
Grande soddisfazione per un genetliaco campaniano sulle tracce di Dante e la
sua “poesia di movimento” raccontando un viaggio “nello spazio fuori del
tempo”
Le immagini degli Appennini del nostro verde Mugello sono scorse sul grande telo
teso nella Corte delle Domenicane, accompagnate dai versi del “ghibellin
fuggiasco”( letti da Lorenza Guerrini), alternati a quelli del poeta “vagabondo” di
Marradi (letti da Carolina Pezzini), con la proiezione del video( realizzazione tecnica
di Carlo Borean) che ha dato inizio al ricco programma del genetliaco campaniano
“Sulle tracce di Dante” predisposto dal Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” e realizzato venerdì 20 agosto u.s. Il numeroso pubblico presente, nel rispetto dei distanziamenti anti Covid previsti, ha seguito con interesse ed evidente ammirazione le varie fasi dell’evento.
La 3° edizione della ristampa anastatica dei Canti Orfici dall’originale del 1914 è
stata presentata da Mirna Gentilini, presidente del Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”, che ha motivato l’inserimento di una appendice per onorare la ricorrenza dei 700 anni dalla
morte dell’Alighieri. Vi sono stati inseriti: la relazione della presidente dal titolo I
Canti Orfici e la poesia di movimento di Dino Campana e l’importante contributo del
prof. Giulio Ferroni, università la Sapienza di Roma, autore del volume L’Italia di
Dante Viaggio nel paese della Commedia. In video collegamento da Roma il prof.
Ferroni ha spiegato che il suo libro, dove si intrecciano letteratura, costume, società,
ha come idea principale il viaggio, categoria centrale della poesia di Campana
modellata sulla “poesia di movimento” del sommo poeta . Il titolo dello spettacolo, a chiusura della serata, ha determinato una breve parentesi in cui Silvano Salvadori, coordinatore dell’evento, ha dato la parola a Walter Scarpi autore di un’ ipotesi interpretativa de “La Chimera “ che richiederà ulteriori
ricerche, ma già si presenta interessante e carica di fascino.
In un clima di grande aspettativa è partita poi “Chimera” la performance di teatro,
danza e ingegneria teatrale che ha veramente rapito il pubblico. La scenografia
essenziale ma suggestiva, l’intensità dell’atmosfera sonora delle musiche di Stefano
Bechini, l’eccellente interpretazione dei testi campaniani di Michele di Mauro, la
lievità e grazia delle danzatrici Mariasole Brusa e Irene Catani, il sorprendente
utilizzo di trampoli, di artigli retrattili di Jlenia Biffi hanno aggiunto stupore ed
originalità ad uno spettacolo che ha chiuso in bellezza una splendida “sera fumosa
d’estate “.