Faenza 11 dicembre 2003
Si è tenuta l’11 novembre a Faenza, nella sala “Coriolano”alla presenza dell’Assessore alla Cultura dott. Donatella Callegari e della prof. Anna Rosa Gentilini insigne campanista, la presentazione del Libro, curato da Franco Scalini, “Documentazione campaniana -Catalogo degli Scritti (1912-2002) ” con contributi critici di Pedro Luis Ladrón de Guevara Mellado e Rodolfo Ridolfi, edito dal Centro Studi Campaniani di Marradi. Nel corso della Conferenza, Franco Scalini ha ricordato come il catalogo, per l’elevato numero di scritti che contiene (1019 titoli, 540 autori, traduttori e curatori), molto si avvicina alla totalità degli scritti su Campana esistenti (o, meglio, dei quali si conosce l’esistenza), potrà utilmente servire anche da ampia aggiornata bibliografia campaniana. Il catalogo integra, per numero e per qualità di riferimenti le precedenti bibliografie di Enrico Falqui, Cesare Galimberti e Antonio Corsaro e Marcello Verdenelli ferme al 1985 e rappresenta l’unico catalogo di documenti campaniani al 2002. Periodicamente il catalogo sarà aggiornato con le nuove acquisizioni.
Il dott. Rodolfo Ridolfi presidente del Centro ha ripercorso la vicenda del ritrovamento delle bozze dei Canti Orfici che Campana donò a Paolo Toschi nell’estate del 1914 sottolineando come negli ultimi anni gli studiosi, dopo aver accantonato la leggenda ed il mito Campana, hanno cominciato a occuparsi del testo campaniano ed in quest’ambiente di recupero e ricerca dei testi ha ricordato l’articolo di Aldo Mastropasqua “Per una storia delle prime edizioni delle poesie di Campana” del maggio 1988 dove Mastropasqua ricorda l’articolo di Paolo Toschi sulle bozze del libro: “Quello che tuttavia sembra incredibile, è che nessuno dei curatori delle successive ristampe abbia mai utilizzato un materiale che poteva essere l’unica testimonianza in grado di dirimere i dubbi relativi alla prima edizione dei Canti Orfici: cioè le bozze di stampa del volume, con innumerevoli correzioni autografe di Campana, che, fin dal 1926, Paolo Toschi dichiarava di possedere. Che fine abbia fatto quel preziosissimo materiale non è dato sapere, ma mi risulta che era sicuramente sopravvissuto alle dispersioni e che in anni recenti era ancora disponibile. E così Roberto Maini e Piero Scapecchi, bibliotecari a Firenze, che hanno scritto due interventi sulla prima edizione, quella marradese del 1914, nella rivista Rara volumina dove rimpiangono la scomparsa delle bozze citate. “disperse le bozze che necessariamente, per le correzioni rappresenterebbero altrettanti stati” e aggiungono in citazione: Sarebbe cosa importantissima ritrovarle [le bozze]. Passarono in mano di Paolo Toschi come lui stesso scrive riportando il colloquio con Dino quando il poeta gli disse: “Voglio che lo legga anche Lei, il mio volume; non posso regalargliene una copia, ma Le darò le bozze, tanto fra i poeti (quel giorno io dovevo essere poeta per forza) non si fanno complimenti. E oggi sfoglio quelle bozze segnate di correzioni a lapis copiativo o a penna, grosse come se fossero scritte con un fiammifero.”
L’importanza che si sta cominciando ad attribuire a queste bozze è stata la causa che ha spinto Pedro Luis Ladron De Guevara, campanista insigne e docente all’Università di Murcia a chiarire il loro vero valore e a ritrovarle presso il Professor Mario Petrucciani, allievo di Paolo Toschi che inconsapevolmente ne era in possesso.
Ridolfi si è poi intrattenuto sul rapporto fra Dino Campana ed il poeta sardo Sebastiano Satta Autore dei Canti Barbaricini oggetto di un suo contributo critico contenuto in appendice al libro.
Il centro che ha ottenuto il Premio Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri e che sta per annunciare il suo nuovo e prestigioso Comitato Scientifico, del quale fanno parte gli insigni campanisti: prof. Paolo Berruti, prof. Luigi Bonaffini, Prof.ssa Fiorenza Ceragioli, prof. Pedro Luis Ladron De Guevara Mellado, prof. Giorgio Luti, prof. Christophe Mileschi, prof. Mario Graziano Parri, è impegnato ad un lavoro di studio e di ricerca sulla poesia di Dino Campana e Walt Whitman che verrà presentato nella primavera del 2004 a New York, nel corso di un apposito Convegno organizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e la Fondazione Whitman di Long Island.
Il Centro nello stesso periodo parteciperà alla giornata di studi su Campana organizzata ad Ottawa dal prof. Luigi Bonaffini per il convegno dell’American Association of Italian Studies.
Il Presidente del Centro ha infine comunicato per i prossimi giorni la presentazione del CD del cantautore Francesco Bejor, nipote di quel Mario Bejor di Bagnacavallo amico di Campana all’Università di Bologna e autore nel 1943 del volume “Dino Campana a Bologna”. Il CD “Piccolo omaggio a Dino Campana” contiene il brano dal titolo “Ladra Poesia” di Bejor-Gurioli-Bejor che è edito, per conto del Centro Studi, dalla casa discografica Galletti-Boston di Faenza.