I cento anni dei Canti Orfici celebrati al Centro Studi Campaniani di Marradi nell’anniversario della nascita di Dino Campana
Veramente di rilievo il programma della serata del 20 agosto u.s. con il quale il Centro Studi Campaniani , che da 25 anni promuove lo studio e la divulgazione dell’opera di Dino Campana, ha inteso proseguire le celebrazioni del centenario della stampa dei Canti Orfici . Tra le numerose e prestigiose attività svolte nel corso dell’anno per ricordare l’evento, di particolare importanza l’anastatica dell’opera che il Centro Studi ha edito in mille copie numerate. L’edizione, ha sottolineato il presidente Mirna Gentilini, ha avuto molto successo e testimonia l’interesse e l’amore del pubblico per una poesia moderna e attuale sulla quale il tempo non sembra essere passato. Non a caso il titolo dell’intervento scelto dal professore Renato Martinoni, a cui era affidata la commemorazione ufficiale, riportava l’ultima riga della prima sezione de ” la Notte” , “… e del tempo fu sospeso il corso”. Docente di letteratura italiana all’università di San Gallo in Svizzera , Martinon , che ha curato l’edizione Einaudi dell’opera di Campana, già arrivata alla sesta ristampa , ha incentrato il suo discorso su” I Canti Orfici e il lettore un secolo dopo”. Non è stata un’occasione per una lettura critica quanto piuttosto per riflettere: perché Campana è tanto affascinante? Non certo perché è un autore difficile , o per la sua follia, ma, ha sottolineato Martinoni, perché prima di tutto è un vero poeta; e poi anche perché è un poeta atipico, perché è un ” diverso”. Legato al suo paese, Marradi, e ad altri luoghi dell’Italia centrosettentrionale, la sua poesia passa anche per l’America del sud, la Francia, il Belgio, la Svizzera. Era a Berna nella primavera del 1914 quando inviò a Luigi Bandini il manoscritto dei Notturni accompagnato dalla ormai famosa lettera :”Caro Gigino, mi trovo disperato e sperso per il mondo…”. Queste sue fughe non nascono per semplice gusto di avventura, infatti lo portano nei musei e nelle biblioteche dove legge e cerca. Solo così si spiega quanta cultura europea possa essere entrata nei Canti Orfici.
Dopo il saluto del neo assessore alla cultura Marzia Gentilini, il presidente ha illustrato le iniziative con le quali termineranno le celebrazioni del centenario. In particolare la premiazione a Firenze il 20 settembre del Concorso on line “La poesia ci salverà ” e quella del 1° Concorso Nazionale di Prosa Lirica Inedita che si svolgerà in due distinte manifestazioni a Marradi l’11 ottobre e a Firenze in palazzo Vecchio salone de’ Dugento il 15 novembre.
Ha introdotto poi il nuovo e audace progetto avviato con l’Accademia Europea di Manga, nell’intento di avvicinare un pubblico sempre più ampio e giovane alla poesia di Campana. La scuola, nata per diffondere in Europa la tecnica fumettistica giapponese con la convinzione che possa diventare anche per i popoli europei un efficace mezzo narrativo e di comunicazione, organizza corsi introduttivi in diverse città d’Italia che nel 2014 hanno coinvolto oltre 800 studenti. Lavorare su Dino Campana è stata una sfida, ha proseguito Mirna Gentilini, che i neo diplomati del corso accademico hanno accolto cercando di costruire un racconto a fumetti in cui le poesie del poeta fungono da colonna sonora. Nicola Ronci, direttore dell’Accademia di Manga, ha presentato la tesi post diploma finanziata dal Centro Studi Campaniani, con l’intento che sia pubblicata ed esposta alla prossima importante fiera del fumetto di Lucca Comics .
Il programma della serata si è concluso con la lettura scenica de ” la Notte” tratta dall’audio libro Canti Orfici realizzato interamente da “La compagnia per non perire d’inedia”. Accompagnati magistralmente dal noto pianista Davide Falconi e dal sassofonista Gian Maria Randi, le voci degli attori marradesi Maurizio Brunetti, Simone Bruscantini, Giacomo Billi e Maurizio Paganini hanno dato alle parole di Campana la giusta intonazione .
Il folto pubblico, arrivato anche da molto lontano, ha dimostrato il suo apprezzamento al programma: agli interventi, allo spettacolo e all’accurata scenografia che hanno reso la “Corte delle Domenicane”, dove si è svolto l’evento, un suggestivo ed artistico angolo dedicato alla poesia.
Mirna Gentilini (Presidente Centro Studi)